Il Dissemination Workshop di RETURN

Sostenibilità, modelli ESG e studi ambientali

Fondazione Università Ca' Foscari ha preso parte al Dissemination Workshop di RETURN: multi-Risk sciEnce for resilienT commUnities undeR a changiNg climate, il Partenariato Esteso finanziato tramite fondi PNRR finalizzato a rafforzare le filiere della ricerca sui rischi ambientali, naturali e antropici a livello nazionale e promuovere la loro partecipazione alle catene del valore strategiche europee e globali.

Nella cornice del Politecnico di Torino, Petra Scanferla, Responsabile dell'Area Trasferimento di Conoscenza di Fondazione, e Giulia Meneghin, Project Manager di Fondazione, hanno presentato le linee di ricerca sviluppate nell'ambito degli Spoke TS-1 e VS-4 del Partenariato:

Towards redevelopment of contaminated decommissioned sites through the application of circular economy principles [ENG]

Lo studio, realizzato nell'ambito dello Spoke TS1 del progetto Return, si concentra sull'applicazione dei principi dell'economia circolare su scala urbana metropolitana con la finalità di ridurre l'esposizione ai rischi. L'obiettivo principale è definire strategie, azioni, principi e politiche per una gestione sostenibile delle risorse: tali elementi dovranno essere applicati a contesti urbani critici e caratterizzati da situazioni di rischio multiplo, al fine di promuovere e sviluppare il concetto di città resilienti e di migliorare l'abitabilità dei contesti urbani. 

Il metabolismo circolare in ambito urbano è un modello che si concretizza nell’analisi dei flussi di risorse, materia ed energia in chiave circolare. La valutazione di questo processo passa attraverso la rigenerazione dell’esistente che, per contesti multirischio, coinvolge anche la bonifica e la riqualificazione di siti contaminati in fase di dismissione, spesso strettamente inseriti all’interno di uno specifico contesto urbano critico. L'applicazione dell'economia circolare può contribuire a sviluppare una nuova metodologia applicabile alla bonifica di siti contaminati che, attraverso l'uso di indicatori specifici, può contribuire alla riqualificazione di un contesto urbano in una prospettiva circolare e sostenibile. 

Sustainability of contaminated sites remediation:benchmarking in the international contest [ENG]

Nell'ambito dei temi indagati dallo Spoke VS4 del progetto RETURN, Fondazione Università Ca' Foscari ha contribuito allo sviluppo di uno studio preliminare finalizzato alla descrizione del contesto italiano e internazionale in merito all'approccio normativo e tecnico alla gestione della bonifica. 

I risultati dello studio 

In molti Paesi europei (Francia, Germania, Danimarca, Regno Unito, Olanda, Svezia, Norvegia) la normativa prevede una valutazione della sostenibilità dei progetti a livello avanzato, attraverso l'utilizzo di strumenti che prendono in considerazione la sostenibilità nella sua declinazione ambientale, sociale, ed economica. In Finlandia e negli Stati Uniti, invece, l'applicazione di criteri di sostenibilità è facoltativa, o si applica a livello di indicatori qualitativi. 

  • Regno Unito: la Environment Agency and Defra (Department of Environment, Food and Rural Affairs) [ENG] ha elaborato delle linee guida per l'applicazione dell'analisi costi-benefici alla gestione dei rischi legati ai siti contaminati, con l'obiettivo di fornire un supporto per la selezione della strategia di bonifica più adatta a ciascun caso specifico. 
  • Germania: viene applicato il principio dell'equivalenza delle misure di bonifica con le misure di sicurezza o di attenuazione o restrizione. La linea guida più recente e completa in merito all'applicazione concreta dei principi di sostenibilità nella pianificazione delle indagini e degli interventi di bonifica ambientale è stata emanata nel novembre 2018 dall'ITVA.
  • Francia: nell'ambito della procedura amministrativa di approvazione dei progetti di bonifica, è previsto lo sviluppo di una specifica analisi costi-benefici di tutte le tecnologie applicabili al sito nel rispetto delle linee guida metodologiche ufficiali.
  • Paesi Bassi: è in corso una transizione da un approccio basato sui rischi specifici del sito a un approccio basato sull'ambiente, focalizzato sul concetto di sostenibilità e di riutilizzo dei siti contaminati, integrando la bonifica con lo sviluppo economico del territorio.
  • Finlandia: nel 2014 il Ministero dell'Ambiente ha emanato una linea guida secondo la quale la valutazione della sostenibilità dovrebbe essere parte integrante della progettazione della bonifica.
  • Svezia: per valutare la sostenibilità della bonifica dei terreni contaminati viene utilizzato SCORE, un'analisi decisionale multi-criteriale (MCDA), implementata come strumento basato su Excel.
  • Danimarca e Norvegia: le considerazioni sulla sostenibilità delle strategie di bonifica non sono obbligatorie per legge, ma vengono generalmente prese in considerazione per i siti di grandi dimensioni. 
  • USA: le strategie di sostenibilità per la bonifica sono state ampiamente sviluppate e derivano dagli statuti e dalle normative statunitensi sui siti contaminati.

La situazione italiana 

Il quadro normativo italiano si distingue per l'assenza di strumenti di analisi di sostenibilità tecnica, sociale ed economica nella formulazione di piani e progetti di bonifica, con particolare riferimento alla fase di analisi delle alternative. Per quanto riguarda questo indicatore, l'Italia si posiziona come il Paese più conservatore tra quelli considerati. In Italia, l'applicazione volontaria ed efficace, da parte dei "proprietari del problema", della norma ISO 18504:2017 per la selezione della strategia di bonifica più sostenibile può rappresentare un elemento significativo per promuovere l'evoluzione normativa e l'accelerazione della bonifica nel nostro Paese con un approccio sostenibile.

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